Valium Prodi

Valium Prodi è finito sulla prima pagina del Financial Times in un articolo dal titolo: "Prodi says Romanian influx took EU by surprise". Alla domanda sul numero di ingressi di rumeni in Italia dal 1° gennaio 2007 Valium ha risposto: "Nobody knows" (Non lo sa nessuno).

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La Costituzione non è da cambiare, è da ATTUARE Libertà religiosa, ripudio della guerra come soluzione dei conflitti, sostegno alla ricerca scientifica. C’è tutto, ma quasi nessun politico l’ha mai letta. di Benedetta Vannucci Salve a tutti. Mi rivolgo a voi staff di Beppe Grillo perchè credo che una voce "graffiante" come la vostra possa esprimere il mio dispappunto su un fatto inerente la Sanità. Sono una volontaria e presto soccorso sulle ambulanze di emergenza nel territorio fiorentino e poco tempo fa mi è accaduto che una goccia di vomito di una paziente che stavamo trasportando all’ospedale mi è finita nell’occhio. Non appena giunti in ospedale pensavo che si potesse richiedere di far fare un’analisi alla signora, pensavo ingenuamente che fosse una tappa quasi ovvia. Invece non è così: per noi volontari e soccorritori non vi è alcuna tutela. La privacy vieta di venire a conoscenza dei dati della persona assistita, e siamo d’accordo, ma non credevo che in caso in cui fosse messa a rischio la propria incolumità – e intendiamoci con l’hcv si muore – il volontario fosse così ignorato dall’azienda sanitaria nonchè dall’associazione di cui fa parte. Io mi farò le analisi, ma sarebbe stato molto più semplice fare le analisi alla signora, dato che per l’hiv ci sono tempi di incubazione molto lunghi e quindi potrò sapere se sono stata contagiata solo tra 6 mesi. Sono indignata, anzi se posso dirlo schifata da tutto questo. Il rischio c’è purtoppo in ogni caso in questi servizi di assistenza, e di questo ne siamo consapevoli, ma vorremmo come volontari più tutela dal momento che non siamo tanti e che siamo quindi direi abbastanza preziosi. Ringrazio cortesemente di Pinuccia Montanari, Assessore all’Ambiente e Città Sostenibile del Comune di Reggio Emilia Caro Beppe, I pannolini per bambini sono una delle parti più critiche della gestione dei rifiuti. Nei primi tre anni di vita per ‘gestire’ i bisogni fisiologici dei nostri piccoli se si utilizzano pannolini usa e getta, si producono infatti fino 1000 chilogrammi di rifiuti non riciclabili. Secondo una ricerca dell’ Università di Kiel (Germania) vengono inoltre sprecati annualmente per ogni bimbo 28 metri cubi d’acqua di scarico, 208 chilogrammi di materie prime non rinnovabili, 361 chilogrammi di materie prime rinnovabili ed una superificie di terreno pari a 29.500-32.300 ettari. 8900 Megajoule se ne vanno invece in energia. Sprechi che sono solo la manna per chi produce "usa e getta" e per chi gestisce discariche ed inceneritori, ma non lo sono di certo per la nostra salute, l’ambiente e le nostre tasche. Ma l’alternativa è possibile. Nel corso di RESET hai portato l’esempio del pannolino riutilizzabile di cotone [1]. Si evitano 1000 chili di rifiuti non riciclabili in tre anni producendone solo 12, si risparmiano da 1500-2000 euro a famiglia, si utilizza la metà di acqua, un solo ottavo di materie prime non rinnovabili, 90 volte in meno di materie prime rinnovabili ed un terzo d’energia. Anche l’utilizzo dei suoli è da 4 a 30 volte inferiore. Dopo gli spettacoli a Reggio insieme all’associazione Famiglie Numerose abbiamo deciso di sperimentare questo sistema.E’ già un successo! Tanto che per la prima volta in Italia ben 11 supermercati di Reggio Emilia e provincia di tre diverse catene hanno deciso di vendere i pannolini riutilizzabili. [2] Sono già decine le famiglie che hanno deciso di utilizzare questo prodotto. Per il futuro il Comune di Reggio sta pensando d’incentivare l’acquisto iniziale per le neo mamme con un bonus. A conti fatti nella nostra città, se le mamme ed i papà la faranno finita con i pannolini ‘usa e getta’ per i loro piccoli, oltre a risparmiare, si eviterà la produzione di ben 2500 tonnelate di rifiuti non riciclabili ogni anno. Con un risparmio nei costi di smaltimento pari ad oltre 200.000 euro pubblici annui. Questo per la sola città capoluogo di Reggio, dove risiedono poco meno di un terzo dei cittadini della nostra provincia. Ma altre importanti politiche ambientali sono state attuate nel nostro Comune. [3] [4] [5]. Ritengo che anche grazie alle tua battaglie d’informazione e sensibilizazzione dei cittadini siano stati fatti grandi passi importanti per iniziare a garantire un futuro diverso ai nostri figli e nipoti. Ma siamo anche consapevoli che tantissimi altri passi ed atti concreti dovranno essere fatti insieme ai cittadini, dal momento che Reggio è ubicata nella Pianura Padana, purtroppo una delle zone più inquinate d’ Europa. Un caro saluto e ringraziamento anche a nome di tanti cittadini reggiani.

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